Generalmente col termine insonnia si indica la sensazione soggettiva di non aver tratto dal sonno l’adeguato beneficio perché troppo breve o poco riposante.
Si parla di “insonnia iniziale” quando e’ presente una difficoltà nell’addormentarsi , di “insonnia centrale” quando il sonno non e’ continuo ed il soggetto e’ disturbato da continui risvegli, di “insonnia terminale” quando il risveglio mattutino e’ precoce.
Viene classificata anche a seconda della durata.
Occasionale: che dura generalmente pochi giorni ed e’ legata alla presenza di particolari fattori come stati di malattia, ansia, rumori, temperatura ambientale inadeguata, cambiamento di fuso orario…
Transitoria: quando il soggetto lamenta il disturbo per un periodo che si prolunga fino alle tre settimane
Cronica: quando il disturbo persiste nel tempo
I fattori che possono influenzare la quantità e la qualità del sonno sono molteplici e di varia natura.
A volte possono esserci meccanismi psicologici quali tensioni emotive, preoccupazioni famigliari, problemi economici, che causano ansia e stress, talvolta fattori ambientali e organiche.
L’insonnia provoca ripercussioni più o meno gravi sullo stato di benessere e di efficenza della persona.
La sonnolenza, la diminuzione della capacità di concentrazione, i problemi della memoria, l’irritabilità e la stanchezza generale, influenzano negativamente la qualità della vita nelle ore diurne.
Il nostro organismo infatti ha bisogno di riposo per recuperare le forze, per salvaguardare la propria efficenza fisica e per rinforzare il sistema immunitario.